Il Radon in quanto tale è, da un punto di vista chimico, poco reattivo. Inoltre, essendo un gas, oltre che inalabile è facilmente eliminabile per via respiratoria. Non altrettanto si può dire dei suoi “figli”, che sono da un punto di vista sia chimico che elettrico molto più reattivi e una volta formatisi vengono veicolati all’interno del corpo umano grazie a particelle di fumo, vapore acqueo, polveri etc.
Sulla base di numerosi studi epidemiologici il Radon è stato classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), che è parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, come cancerogeno per l’uomo.
La normativa di riferimento per la valutazione del rischio radiazioni ionizzanti
Il D.Lgs. 101/20, attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, si applica all’esposizione dei lavoratori o di individui della popolazione al radon in ambienti chiusi, all’esposizione esterna dovuta ai materiali da costruzione e ai casi di esposizione prolungata dovuta agli effetti di un’emergenza o di un’attività umana del passato.
Nel dettaglio si definisce «esposizione al radon» l’esposizione al Rn-222 e, ove espressamente previsto ai suoi prodotti di decadimento, intendendo tale esposizione come nociva per l’uomo.
Valutazione del rischio radiazioni ionizzanti
Le disposizioni di tale normativa si applicano:
- ai luoghi di lavoro sotterranei;
- ai luoghi di lavoro in locali semisotterranei o situati al piano terra, localizzati nelle aree prioritarie individuate dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano;
- a specifiche tipologie di luoghi di lavoro identificate nel Piano nazionale d’azione per il radon;
- agli stabilimenti termali.
Pertanto, gli esercenti di tali attività sono tenuti a completare le misurazioni della concentrazione media annua di attività di radon in aria e predisporre una relazione tecnica di valutazione dell’esposizione al radon.
Pageambiente, in collaborazione con laboratori riconosciuti e certificati in materia, esegue rilievi della concentrazione di Radon presso luoghi di lavoro e abitazioni ai fini di una corretta valutazione del rischio radiazioni ionizzanti predisponendo la relazione tecnica richiesta dalla norma e supportando i clienti nella scelta delle migliori tecniche di risanamento ambientale.