RISCHIO VIBRAZIONI

Pageambiente esegue valutazioni del rischio vibrazioni generate dall’utilizzo di mezzi di trasporto, macchine ed attrezzature.

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Il rischio vibrazioni si manifesta nei luoghi di lavoro dove vengono utilizzati mezzi di trasporto, macchine ed attrezzature che vibrando provocano sollecitazioni pericolose per gli organi e gli apparati del corpo umano.

Generano vibrazioni e sollecitazioni pericolose: mole, trapani, avvitatori, martelli pneumatici, seghe a nastro, carrelli elevatori, trattori, autocarri e altre attrezzature simili.

Il rischio vibrazioni viene disciplinato dal Testo Unico 81/2008, Capo numero 3 degli Agenti Fisici agli articoli 199 – 122.

 

La definizione corretta di rischio vibrazioni

Si definisce vibrazione quell’energia meccanica che si irradia nel corpo umano a partire da una superficie di continuità rappresentata da una qualsiasi attrezzatura che, in fase di funzionamento, tende a vibrare e oscillare.

Secondo la Direttiva Europea 2006/42/CE (D. Lgs. 17/10) i costruttori sono tenuti a progettare e realizzare i propri macchinari in modo che le vibrazioni trasmesse siano ridotte al minimo “tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilità di mezzi atti a ridurre le vibrazioni, in particolare alla fonte.”

Le vibrazioni vengono misurate tenendo conto dei seguenti parametri: estensione dello spostamento, frequenza, accelerazione e velocità.

In base alle parti coinvolte le vibrazioni possono trasmettersi al sistema mano – braccio o al corpo intero.

 

Rischio vibrazioni corpo intero e rischio vibrazioni mano – braccio

Sono identificate due diverse tipologie di sollecitazioni provocate da macchine e dispositivi meccanici:

  1. VIBRAZIONI CORPO INTERO: I lavoratori sono esposti a vibrazioni trasmesse al corpo intero quando si trovano a bordo di macchine semoventi, cingolati, carrelli elevatori, autocarri. Tali vibrazioni vengono trasmesse tramite il pianale o la seduta di guida. L’esposizione alle vibrazioni trasmesse al corpo intero può portare a conseguenze quali traumi del rachide e lombalgie.
  2. VIBRAZIONI MANO – BRACCIO: Le vibrazioni sul sistema mano – braccio sono associate all’utilizzo di utensili vibranti come mole, trapani, avvitatori, tagliaerba, chiodatrici e martelli pneumatici. Il rischio associato ad una eccessiva esposizione a vibrazioni sul sistema mano-braccio comporta nei lavoratori disturbi muscolari, disturbi alle ossa, disturbi al sistema neurologico e all’apparato vascolare.

Valutazione rischio vibrazioni mano- braccio

Il rischio vibrazioni mano braccio si genera nel momento in cui il lavoratore impugna utensili manuali o macchinari che vengono condotti a mano.

L’esposizione prolungata alle vibrazioni provoca problemi di salute a livello vascolare, neurologico, muscolo scheletrico e di sensibilità tattile e termica.

Al fine di valutare in modo corretto l’esposizione dei lavoratori al presente rischio, il datore di lavoro deve tenere conto dei seguenti aspetti:

  • i valori limite ed i valori di azione previsti dall’articolo 201 della norma di riferimento;
  • tipologia, durata e livello dell’esposizione;
  • gli effetti che le vibrazioni provocano in termini di salute e sicurezza, soprattutto nelle donne in gravidanza e nei minori;
  • gli effetti indiretti associati al rischio vibrazioni mano braccio;
  • la possibilità di utilizzare attrezzature alternative per ridurre i periodi di esposizione al rischio;
  • l’informativa fornita dall’azienda che ha prodotto l’attrezzatura;
  • l’eventuale presenza di condizioni di lavoro particolari, come basse temperature o eccessiva umidità, che possono peggiorare gli effetti del rischio.

Nel momento in cui viene rilevato un rischio vibrazioni mano braccio non trascurabile dovranno essere implementate una serie di misure preventive a tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti maggiormente esposti.

Nello specifico:

  1. sistemi di lavoro ergonomici che permettono di ridurre la pressione e/o la spinta esercitata dal lavoratore;
  2. utilizzo di DPI come guanti antivibranti a marchio CE e certificati EN ISO 10819;
  3. sostituzione di tutti i macchinari che producono livelli di vibrazioni elevate;
  4. predisposizione di un piano di manutenzione periodico;
  5. migliore organizzazione dei turni di lavoro così da evitare che i lavoratori siano esposti in modo continuo e prolungato alle vibrazioni;
  6. corsi di formazione per i dipendenti;
  7. predisposizione di misure di sorveglianza sanitaria come visite mediche al fine di valutare il livello di idoneità alla mansione del lavoratore.

Valutazione rischio vibrazioni corpo intero

Anche il rischio vibrazioni corpo intero ha delle conseguenze negative sulla salute dei dipendenti tali da comprometterne la salute, la sicurezza e la qualità delle prestazioni lavorative.

Alti livelli di durata ed intensità dell’esposizione alle vibrazioni comportano un aumento del rischio stesso: certamente periodi di riposo possono avere effetti benefici ma, in sede di valutazione, è importante ricordare che il rischio vibrazioni tende ad aumentare a causa di fattori ambientali ed individuali come la postura, il tono muscolare e le caratteristiche fisiche del soggetto e la presenza di urti ripetuti.

Oltre che da attrezzature e macchinari il rischio vibrazioni corpo intero può essere causato dalla conduzione di macchine mobili che vibrando provocano tensioni al collo, alla spalla e alla schiena.

La normativa di riferimento al Titolo VIII Capo III identifica una serie di criteri valutativi volti a prevenire l’insorgere delle patologie più frequenti legate al rischio ovvero traumi al rachide e lombalgie.

Nel caso in cui la valutazione del rischio vibrazioni corpo intero evidenzi un livello di rischio elevato, il datore di lavoro deve:

  • individuare metodi di lavoro alternativi che permettano di ridurre l’esposizione alle vibrazioni meccaniche;
  • fornire ai propri dipendenti DPI adeguati a ridurre la probabilità di lesioni;
  • individuare attrezzature poco vibranti e rispettose dei principi ergonomici;
  • predisporre un piano specifico di manutenzione dei macchinari e delle attrezzature;
  • riorganizzare i turni e l’assetto dei luoghi di lavoro;
  • organizzare corsi di formazione per i dipendenti.

 

Il Documento di Valutazione Rischio Vibrazioni

Il Documento Valutazione Rischi associato alle vibrazioni deve essere aggiornato ogni quattro anni e nel caso in cui ci siano modifiche e cambiamenti nella struttura del luogo di lavoro, nella tipologia delle attrezzature e dei dispositivi impiegati dai lavoratori e, in generale, ogni qualvolta visite e controlli sanitari specifici ne evidenzino il bisogno.

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