RISCHIO ROA (RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI)
Pageambiente esegue analisi di valutazione del rischio radiazioni ottiche artificiali presso aziende operanti in tutti i settori.
Le radiazioni ottiche artificiali sono descritte dal Titolo VIII Capo V del D.Lgs. 81/08 come radiazioni di tipo elettromagnetico la cui lunghezza d’onda ha un valore compreso tra i 100 nm e 1 mm.
Durante la valutazione del rischio ROA il valutatore verifica e valuta la presenza di tre differenti tipologie di radiazioni ottiche artificiali:
- Radiazioni ultraviolette (i raggi UV);
- Radiazioni visibili (VIS);
- Radiazioni infrarosse (IR).
Un ulteriore distinzione considerata durante l’analisi del rischio ROA è quella tra sorgenti artificiali coerenti e sorgenti artificiali incoerenti.
Sono sorgenti artificiali coerenti quelle che emettono radiazioni i cui massimi e minimi coincidono (radiazioni in fase).
Sono sorgenti artificiali non coerenti quelle che al contrario emettono radiazioni i cui massimi e minimi non coincidono (radiazioni non in fase).
Sono valutati come sorgenti di radiazioni ottiche artificiali le seguenti attrezzature:
- Macchine ed attrezzature impiegate nelle attività di saldatura e di taglio ossiacetilenico;
- Lettori di codici a barre e QR code;
- Puntatori laser, calibratori laser;
- Fotocellule.
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Analisi e valutazione del rischio ROA
L’attività di analisi e valutazione del rischio associato alle radiazioni ottiche artificiali ha come oggetto l’identificazione del tipo di radiazione e del livello di pericolosità per i lavoratori che abitualmente utilizzano determinate attrezzature e dispositivi.
La valutazione del rischio ROA si svolge attraverso uno specifico approccio metodologico che prevede:
- Analisi della tipologia delle radiazioni ottiche e della loro lunghezza d’onda;
- Valutazione della modalità di esposizione alle sorgenti artificiali di radiazioni e durata dell’esposizione;
- Valutazione degli effetti sulla salute dei dipendenti e del livello di sicurezza garantito dal datore di lavoro;
- Valutazione di eventuali effetti indiretti sui lavoratori, ad esempio l’accecamento temporaneo;
- Valutazione della presenza di attrezzature e dispositivi di sicurezza che permettono di ridurre gli effetti dell’esposizione a radiazioni ottiche artificiali.
Il Documento Valutazione Rischi associato alle radiazioni ottiche artificiali deve essere aggiornato ogni quattro anni e nel caso in cui ci siano modifiche e cambiamenti nella struttura del luogo di lavoro, nella tipologia delle attrezzature e dei dispositivi impiegati dai lavoratori e, in generale, ogni qualvolta visite e controlli sanitari specifici ne evidenzino il bisogno.
Misure di prevenzione associate al rischio radiazioni ottiche artificiali
Quando il risultato della valutazione rischio ROA è rappresentato da valori di esposizione a sorgenti artificiali sopra i limiti stabiliti dalla legge è compito del datore di lavoro implementare le adeguate misure di prevenzione.
Il datore di lavoro dovrà:
- identificare metodi di lavoro e attrezzature alternative per ridurre l’esposizione alle radiazioni;
- dotare i dipendenti esposti alle sorgenti artificiali di radiazioni ottiche degli opportuni Dispositivi di Protezione Individuale;
- rivedere tutti i piani di manutenzione di attrezzature e dispositivi che producono radiazioni ottiche;
- rivedere e dove necessario modificare la struttura dell’azienda e delle diverse postazioni di lavoro;
- segnalare in modo adeguato gli ambienti dove il rischio ROA è particolarmente elevato.
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