Il rumore può avere origine naturale o artificiale e rappresenta di fatto un fastidio non desiderato.
L’esposizione senza protezioni adeguate a rumori genera nella maggior parte dei casi ipoacusia, ovvero una riduzione della capacità uditiva che col tempo porta alla perdita completa dell’udito.
L’ipoacusia è una delle malattie professionali più diffuse ma, in ottica di prevenzione, è bene ricordare che il rischio rumore ha conseguenze importanti anche su altri organi del corpo umano come l’apparato endocrino, cardiovascolare o il sistema nervoso centrale.
Il rumore disturba le conversazioni, altera la percezione di segnali acustici di sicurezza esponendo i dipendenti ad infortuni, influenza in modo negativo la produttività, le capacità di apprendimento e interferisce con il momento del sonno e del riposo.
Quando si procede con la valutazione del rumore è importante affidarsi a personale competente in grado di misurare i livelli di esposizione personali e di confrontarli con il valore di azione e quello limite come previsto dal D. Lgs. 81/08 e dalla normativa UNI 9432 sulla “Determinazione del livello di esposizione personale al rumore nell’ambiente di lavoro”.
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