Il rischio rumore si manifesta nei luoghi di lavoro dove vengono utilizzati mezzi di trasporto, macchine ed attrezzature che emettono livelli di rumore tali da provocare danni all’apparato uditivo ed effetti psicologici quali irritabilità, insonnia ecc.
Costituiscono sorgenti rumorose macchine e attrezzature quali: mole, trapani, avvitatori, martelli pneumatici, seghe a nastro, carrelli elevatori, trattori, autocarri, macchine utensili, macchine a controllo numerico, compressori, aspiratori e altre attrezzature simili.
Una macchina o un dispositivo meccanico generano onde sonore che si propagano nell’ambiente ed è proprio questo l’oggetto della valutazione del rischio rumore.
Per valutare la tipologia ed i livelli di esposizione al rischio rumore vengono analizzati:
- la pressione acustica generata dalla macchina o dall’utensile;
- la durata dell’esposizione al rumore;
- il livello di esposizione giornaliero e settimanale dei lavoratori;
- l’idoneità dei DPI utilizzati.
L’onda sonora generata dal rumore viene misurata e quantificata in base alla sua ampiezza (dB) e alla sua frequenza (Hz): sono questi i fattori, oltre alla durata dell’esposizione al rischio, che hanno effetti negativi sulla salute dei lavoratori.
In base al livello di gravità associato al rischio la valutazione del rischio rumore può avvenire:
- con misurazioni fonometriche, ovvero mediante un controllo effettuato con rilevazioni acustiche che tengono conto dei fattori presenti sul luogo di lavoro;
- senza misurazioni fonometriche, nei casi in cui il livello di gravità è trascurabile e dunque sono sufficienti rilevazioni di tipo standard.