Rischio amianto: guida ai valori limite di esposizione e all’importanza dei RPE

Ampiamente utilizzato nel passato come materiale da costruzione in edilizia per il suo potere isolante, l’amianto è una fibra di tipo minerale il cui uso è stato vietato dal 1992 in quanto causa di malattie pericolose per l’apparato respiratorio.

Ad oggi, nonostante i numerosi interventi di rimozione e bonifica, ci sono ancora vecchi edifici ed abitazioni che nella copertura contengono amianto.

Ogni volta che si accerta la presenza di amianto in casa o in azienda, è opportuno richiedere il supporto di professionisti per capire il livello di degrado e pericolosità dell’amianto.

Nella guida di oggi ci occuperemo di:

  • capire quando l’amianto è pericoloso e come verificarne la presenza;
  • qual è il valore limite di esposizione secondo la normativa per la sicurezza;
  • l’importanza dei RPE nella tutela dei lavoratori.

In che modo viene accertata la presenza di amianto


Un occhio meno esperto accerta la presenza di amianto prendendo in considerazione una serie di fattori, ad esempio l’anno di produzione del manufatto: quando la data di realizzazione è precedente al 1994 nella maggior parte dei casi siamo davanti a eternit.

La presenza di amianto viene accertata in modo professionale:

  1. filtrando un certo quantitativo di aria attraverso un’apposita membrana;
  2. quantificando la quantità di fibre che la membrana ha trattenuto;
  3. calcolando il rapporto tra numero di fibre di amianto catturate e quantità di aria analizzata.

Il valore ottenuto viene confrontato con quelli definiti dalla normativa di riferimento, integrata a Luglio dello scorso anno dalla nuova UNI 1187:2022 che definisce un nuovo iter per il censimento dell’amianto.

 

Com’è possibile capire se è presente un rischio di esposizione all’amianto?


L’amianto, o eternit, risulta altamente pericoloso per la salute dei dipendenti e delle altre persone quando è danneggiato e le fibre rilasciate in aria vengono respirate.

Tra le diverse tipologie di amianto quelle che presentano un alto rischio in caso di inalazione sono la crocidolite (o amianto blu/azzurro) e l’amosite (o amianto bruno).

Il primo step per definire il livello di deterioramento dell’amianto consiste nella valutazione del materiale che può essere compatto o friabile.

Successivamente viene stabilito il livello di degrado, vengono valutate le condizioni in cui il materiale si trova e definita la probabilità con cui agenti atmosferici e sollecitazioni meccaniche influiscono sul degrado del manufatto in amianto.

Tale valutazione è necessaria per organizzare la rimozione del materiale in completa sicurezza, sia per gli operatori che per coloro che si trovano in prossimità dell’edificio.

Inoltre è possibile eseguire dei campionamenti e la valutazione del rischio amianto nelle attività lavorative al fine di valutare l’esposizione dei lavoratori alle fibre di amianto aerodisperse, predisporre le adeguate misure di prevenzione e protezione e individuare le aree che dovranno essere oggetto di bonifica.

 

Qual è il valore limite di esposizione secondo la normativa per la sicurezza?


I limiti di esposizione all’amianto sono definiti dalla normativa sulla sicurezza ovvero il D. Lgs. 81/2008.

I limiti fissati dalla normativa nazionale ed internazionale sono utili per fornire ai lavoratori una maggior tutela.

 

Dispositivi di protezione individuale: l’importanza dei RPE


A seguito della valutazione dell’esposizione al rischio amianto, oltre alla formazione e ad un adeguato piano di prevenzione, giocano un ruolo fondamentale nella tutela della salute dei lavoratori i RPE, Respiratory Protective Equipment.

Questi dispositivi sono importanti ai fini della protezione delle vie respiratorie quando si rileva, o si sospetta, la presenza di amianto nell’ambiente.

Ne esistono di due tipologie: a filtro oppure isolanti che non dipendono dall’aria dell’ambiente e dotati di autorespiratore o di una sorgente d’aria non inquinata.

I responsabili della sicurezza sui luoghi di lavoro in azienda devono inoltre garantire ai dipendenti la presenza di fit test RPE e maschere respiratorie (intere, semimaschere, con boccaglio, con facciali filtranti).

Altri dispositivi di protezione individuale per l’amianto sono: tute monouso, stivali, guanti ed elmetti.

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