I modelli di dispersione consentono di simulare gli effetti della diffusione degli inquinanti e degli odori emessi da una o più sorgenti prevedendone l’impatto sul territorio in prossimità di un sito produttivo.

Sono considerate sorgenti emissive di inquinanti ed odori tutte quelle derivanti da impianti soggetti ad Autorizzazioni ambientali, o provenienti da:

Industrie, tra le quali: fonderie, produzione di ceramiche, lavorazione materie plastiche e prodotti chimici, produzione di conglomerati bituminosi, impianti di verniciatura e torrefazioni;
Settore Agro-Alimentare, tra cui: allevamenti e aziende agricole, lavorazione e produzione di sottoprodotti di origine animale, produzione di concimi e fertilizzanti, biomasse;
Gestione dei Rifiuti, tra cui: discariche, impianti di compostaggio, impianti di trattamento rifiuti, impianti di biogas;
Gestione delle Acque reflue, tra cui: impianti di depurazione acque e/o fanghi, vasche di raccolta percolato.

L’utilizzo dei modelli di dispersione atmosferica

Pageambiente utilizza modelli matematici di dispersione per riprodurre il modo in cui gli odori ed altre sostanze inquinanti si disperdono nell’atmosfera, calcolandone la concentrazione e la distribuzione nello spazio e nel tempo.

I modelli di dispersione risultano efficaci per:

  • verificare il grado di conformità delle emissioni ai criteri di impatto definiti;
  • stimare l’impatto emissivo di un impianto a fini autorizzativi (VIA, VAS, AIA di nuovi impianti o modifiche degli stessi);
  • valutare l’effetto di azioni di mitigazione/contenimento delle emissioni;
  • permettere di identificare e studiare scenari possibili di emissioni rispetto allo stato attuale o previsionale: per questo motivo sono utili sia durante la valutazione iniziale del progetto (per esempio quando viene richiesto uno studio dell’impatto ambientale per ottenere una determinata autorizzazione) che durante quella operativa di gestione dell’impianto;
  • restituiscono informazioni dettagliate sulla relazione che lega emissioni ed immissioni e sul peso relativo di ogni sorgente;

Attraverso i modelli di dispersione degli inquinanti in atmosfera è possibile inoltre realizzare, come previsto dal D.Lgs. 155/2010, piani e Programmi di miglioramento e mantenimento della qualità dell’aria.

La costruzione dei modelli di dispersione atmosferica

I modelli di dispersione degli inquinanti vengono costruiti sfruttando informazioni di tipo meteorologico, l’orografia del territorio, i dati sulle emissioni e le caratteristiche della sorgente emissiva.

Il processo che porta alla costruzione di un modello di dispersione si articola nelle seguenti fasi:

  1. identificazione delle diverse sorgenti emissive e dei ricettori sensibili;
  2. raccolta dei dati sull’utilizzo del suolo, sull’orografia del territorio di riferimento e dei dati di tipo meteorologico;
  3. caratterizzazione ed elaborazione dei dati da inserire in input al modello;
  4. simulazione della ricaduta di inquinanti e/o odore.

Studi di impatto ambientale mediante modelli di dispersione: il codice CALPUFF

Per la valutazione dell’impatto odorigeno Pageambiente utilizza il modello Calpuff, un modello lagrangiano non stazionario che permette di simulare la diffusione degli inquinanti attraverso il rilascio di una serie continua di “puff” e seguendo come gli stessi si muovono in base alle condizioni meteorologiche.

Questo modello è raccomandato dall’EPA e costruito da Earth Tech Inc.

Il sistema di modellazione è ideato in tre componenti principali che costituiscono il preprocessore dei dati meteo (Calmet), il calcolo vero e proprio (Calpuff) e il post processore (Calpost).

Il preprocessore Calmet ricostruisce i campi meteorologici tridimensionali utilizzando dati al suolo, dati profilometrici e dati orografici e di uso suolo al fine di considerare gli effetti del terreno sulla variazione dei campi meteorologici e di conseguenza sulla diffusione di inquinanti.

Calpuff utilizza i dati di input provenienti da Calmet ed esegue i veri e propri calcoli della modellizzazione degli inquinanti in atmosfera.

Calpost elabora l’output primario del modello, cioè il file con i valori orari della concentrazione di inquinante in corrispondenza dei recettori, per ottenere tabelle riassuntive e mappe di esposizione rappresentanti i parametri d’interesse per i vari casi di studio.

Pageambiente infine, in linea con i requisiti descritti e raccomandati dalle Linee Guida di riferimento, correlerà ad ogni simulazione una Relazione in grado di mostrare i risultati e le modalità di esecuzione dello studio preso in esame.

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